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Concorso pubblico: quali condanne devono essere dichiarate?

Il bando del concorso può richiedere a ciascun candidato di dichiarare eventuali condanne in sede penale. Tuttavia, non ogni genere di condanna può essere oggetto di onere dichiarativo.


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In passato, hai commesso un errore, sei stato condannato e adesso vuoi proseguire con la tua vita, ma temi che la macchia sulla fedina penale possa impedirti di trovare lavoro o di partecipare a concorsi pubblici.


Spesso, infatti, i bandi di concorso richiedono ai candidati di dichiarare le eventuali condanne subite: ma non tutte le condanne devono essere dichiarate e possono portare all’esclusione dal concorso.


Vediamo quali condanne devono essere dichiarate in un concorso.

INDICE DEGLI ARGOMENTI

  1. Cos'è la dichiarazione sostitutiva delle condanne penali?

  2. Quali condanne non vanno dichiarate in un concorso?

  3. La pubblica amministrazione può vedere le mie condanne?

  4. Concorso pubblico: cos’è la condotta incensurabile?

  5. In questi casi, posso essere escluso da un concorso?


Cos'è la dichiarazione sostitutiva delle condanne penali?


Anzitutto, analizziamo la modalità prevista dalla legge per mettere la pubblica amministrazione di atti o fatti che si sono verificati in passato.


Infatti, se ti è capitato di partecipare ad un concorso pubblico avrai notato che il bando può richiedere al candidato di dichiarate la presenza di precedenti penali, cioè se ha riportato in passato condanne per un fatto che costituisce reato.


In tal caso, il candidato deve presentare un’autocertificazione, ovvero una dichiarazione scritta con la quale attesta ciò che è rinvenibile all’interno dei certificati di altra amministrazione. Si pensi, ad esempio, al certificato di nascita o di residenza che viene sostituito da una dichiarazione del cittadino: in questo caso non è necessario chiedere al Comune il rilascio del certificato in questione, ma è sufficiente auto-dichiarare i fatti.


In pratica, l’autocertificazione sostituisce i certificati rilasciati dalla pubblica amministrazione, con assunzione di responsabilità circa la verità di quanto dichiarato da parte del candidato. Ciò significa che il candidato si assume il rischio di dichiarare cose non veritiere e di essere, in tal caso, perseguibile in sede civile e penale. Si tratta, infatti, di un reato di falso.


Quindi il consiglio è anzitutto quello di fare attenzione al momento in cui si effettua una dichiarazione sostitutiva, perché eventuali dimenticanze ed omissioni, anche se in buona fede, possono comportare delle conseguenze in sede civile o penale.

Quali condanne non vanno dichiarate in un concorso?


Veniamo adesso al nocciolo della questione. La regola generale prescrive che il candidato indichi tutte le eventuali condanne penali riportate, in sede di presentazione della domanda di partecipazione.


Esistono tuttavia delle eccezioni, cioè dei casi in cui, pur avendo una condanna alle spalle, questa potrà non essere dichiarata.


La legge, infatti, indica una serie di condanne che NON è necessario indicare in un concorso:


  • le condanne che hanno ottenuto dal giudice il beneficio della non menzione nel certificato del casellario, purché tale beneficio non sia stato revocato;

  • le condanne per contravvenzioni punibili con la sola ammenda;

  • le condanne per reati estinti a seguito di sospensione condizionale della pena;

  • le condanne per il reato di bigamia, quando è intervenuta l’estinzione per via della nullità del precedente matrimonio;

  • le condanne in relazione alle quali è stata applicata l’amnistia:

  • le condanne per le quali è stata dichiarata la riabilitazione, senza che questa sia stata in seguito revocata;

  • il patteggiamento a pena non superiore ai due anni;

  • i decreti penali di condanna;

  • le condanne per fatti che la legge ha cessato di considerare come reati (come ad esempio l’ingiuria);

  • le sentenze che hanno dichiarato la non punibilità per particolare tenuità del fatto;

  • le sentenze di condanna del giudice di pace;

  • le sentenze che dichiarano estinto il reato a seguito dell’esito positivo della messa alla prova per adulti.


Queste condanne, pur costituendo dei veri e propri precedenti di cui il giudice potrà tener conto in un eventuale e futuro processo, non devono essere dichiarate alla pubblica amministrazione e, pertanto, possono essere omesse.


Attenzione però: se il bando del concorso cui intendi partecipare è dettagliato e specifico dovrai necessariamente dichiarare TUTTE le condanne.


Ad esempio, se il bando chiede di “indicare ogni condanna, compresi i casi di patteggiamento, estinzione del reato, non menzione della condanna nel casellario giudiziale e ogni altro beneficio come sopra riportato, e i procedimenti penali eventualmente pendenti in Italia o all’Estero”, dovrai necessariamente dichiarare TUTTE le condanne.


Infatti, l'amministrazione pubblica è libera, nell'esercizio della propria discrezionalità, di prevedere oneri dichiarativi specifici per i candidati. Pertanto, il consiglio è di leggere il bando del concorso con estrema attenzione per evitare di incorrere in malintesi o in esclusioni inaspettate.

La pubblica amministrazione può vedere le mie condanne?


Accertato che alcune condanne possono non essere dichiarare in sede di concorso, la domanda è: ma la pubblica amministrazione può prendere comunque visione dei precedenti penali del candidato?


La risposta è sì, è possibile, ma con un limite. Infatti, la pubblica amministrazione può chiedere ed ottenere solamente un certificato che contiene le sole iscrizioni esistenti nel casellario giudiziale pertinenti e rilevanti rispetto alle finalità istituzionali dell’amministrazione medesima.


Solamente nei casi in cui non è possibile procedere alla selezione delle iscrizioni pertinenti e rilevanti, allora può essere chiesto l’accesso a tutte le iscrizioni esistenti nel casellario giudiziale a carico di un determinato soggetto.


Anche in questo caso, tuttavia, è previsto un limite. La pubblica amministrazione, infatti, NON può comunque prendere visione di una serie di precedenti penali quali:


  • condanne per contravvenzioni punibili con la sola ammenda;

  • condanne per reati estinti a seguito di sospensione condizionale della pena;

  • le sentenze che hanno dichiarato la non punibilità per particolare tenuità del fatto;

  • le sentenze che dichiarano estinto il reato a seguito dell’esito positivo della messa alla prova per adulti.


In definitiva, se hai riportato una condanna ma il reato si è estinto per via della condizionale oppure hai beneficiato della messa alla prova con esito positivo, si tratta di precedenti che non potranno essere visionati da parte della pubblica amministrazione.

Concorso pubblico: cos’è la condotta incensurabile?


Un cenno merita un altro argomento affine. Il fatto che la legge consenta di non menzionare alcune condanne non significa, però, che il bando non possa prevedere delle specifiche preclusioni. Ciò si verifica, in particolare, con riferimento a professioni con riferimento alle quali è richiesta un particolare rigore morale e caratteriale.


Si tratta del caso in cui viene richiesta la condotta incensurabile, ovvero l’assenza di comportamenti penalmente rilevanti o moralmente disdicevoli.


Ad esempio, per il concorso nelle forze dell’ordine sono richiesti determinati requisiti morali o psico-attitudinali che potrebbero comportare l’esclusione del candidato in un successivo momento della selezione pur in assenza di condanne a suo carico.


Solitamente, si tratta di concorsi ove è previsto l'accertamento da parte di una commissione costituita ad hoc del possesso di caratteristiche e requisiti caratteriali specifici e stringenti.

In questi casi, posso essere escluso da un concorso?


Può accadere che, una volta presentata la domanda di partecipazione, l’amministrazione pubblica disponga l’esclusione del candidato perché accerta, in un momento successivo, l'omessa dichiarazione di una condanna.


Inoltre, può accadere che l'amministrazioni accerti la mancanza dei requisiti morali o psico-attitudinali, a prescindere dalla eventuale riabilitazione o estinzione del reato.


Questo accade, in particolare, con riferimento alle amministrazioni che esercitano competenze in materia di difesa e sicurezza dello Stato, di polizia e di giustizia (ad esempio forza dell’ordine, ministero della giustizia, ministero della difesa, ministero dell’interno, magistratura, notaio).


In tutti questi casi, se si ritiene di essere stati esclusi ingiustamente, vi è la possibilità di presentare un ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale, evidenziando, ad esempio, che:


  • hai ottenuto l’estinzione del reato e degli effetti penali;

  • i fatti sono risalenti nel tempo;

  • il fatto-reato per il quale sei stato condannato non è attinente al tipo di concorso che stai svolgendo.

Il consiglio, in questi casi, è quello di rivolgerti ad un avvocato esperto del settore che saprà valutare la tua soluzione e consigliarti la strada migliore per tutelare i tuoi diritti ed i tuoi interessi!


Hai dei precedenti penali e non sai se devi dichiararli al momento della presentazione della domanda di partecipazione? 
Hai omesso di dichiarare un precedente penale e l'amministrazione ti ha escluso dal concorso?
Sei stato ingiustamente incluso nonostante i tuoi precedenti penali siano risalenti nel tempo o non abbiano alcun rilievo con l'attività istituzionale svolta dall'amministrazione?
In tutti questi casi, non esitare a fissare una consulenza per comprendere se hai diritto a prendere parte al concorso!


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